Tra storia, lusso e attualità al Victoria & Albert Museum di Londra
C’è un nome che, secoli dopo la sua tragica fine, continua a evocare eleganza, eccesso e un fascino ineguagliabile: Maria Antonietta.
Un breve ritratto storico: Maria Antonietta di Francia
Maria Antonietta nacque a Vienna il 2 novembre 1755, ultima figlia dell’imperatrice Maria Teresa d’Austria e dell’imperatore Francesco I. A soli quattordici anni fu promessa in sposa al delfino di Francia, il futuro Luigi XVI, con il quale si unì in matrimonio nel 1770, suggellando l’alleanza politica tra Austria e Francia.
Salita al trono nel 1774, divenne regina consorte e regina simbolo di un’epoca segnata dal lusso, dalla moda e da una raffinatezza senza pari. Amava il teatro, la musica, i balli, ma anche la libertà: nel suo Petit Trianon di Versailles creò un mondo a parte, intimo e sognante, lontano dalle rigide etichette di corte.
Tuttavia, la sua immagine di sovrana frivola e distante dalle difficoltà del popolo la rese bersaglio delle critiche e dei pamphlet dell’epoca. Lo scandalo della Collana di Diamanti e le crescenti tensioni sociali ne segnarono la caduta. Arrestata durante la Rivoluzione, venne processata e condannata a morte: morì ghigliottinata il 16 ottobre 1793, a trentotto anni.
Da allora, la sua figura non ha mai smesso di ispirare artisti, scrittori, registi e stilisti, diventando un’icona immortale di bellezza, tragedia e stile.
Maria Antonietta Style al Victoria & Albert di Londra.
Il Victoria & Albert Museum di Londra le dedica oggi una nuova mostra, un’esposizione che promette di raccontare la regina non solo come figura storica, ma come icona di stile, ponte ideale tra il Settecento e la moda contemporanea.
Non è la prima volta che mi trovo davanti a un evento dedicato a lei. Nel 2006 ho avuto la fortuna di visitare in Francia una delle più grandi mostre su Maria Antonietta organizzate negli ultimi cinquant’anni: un’esposizione imponente, ricca di documenti, abiti e testimonianze della vita di corte, difficilmente eguagliabile.
Quella del V&A Museum, pur non potendo competere con la grandiosità francese, offre comunque un percorso intrigante, intimo e raffinato. L’allestimento gioca sulla relazione tra la moda di Maria Antonietta e le influenze che il suo stile esercita ancora oggi. Il tutto in un dialogo continuo tra passato e presente, tra bustini, sete e tulle e le passerelle delle grandi maison.
Non è un caso, infatti, che lo spirito audace della regina abbia attraversato i secoli fino a ispirare stilisti contemporanei. Ricordo, ad esempio, gli stilisti Dolce & Gabbana, che incontrai anni fa a Versailles nelle sale private del Re, guidati da un’esperta conoscitrice della storia del luogo, studiavano i dettagli le decorazioni, i tessuti e le atmosfere del palazzo per poi reinterpretarle in una collezione che celebrava proprio quell’opulenza settecentesca tanto amata da Maria Antonietta.
E in fondo, la regina era stata davvero una creatrice delle mode: il suo gusto eccentrico, le sue pettinature monumentali e i colori pastello, allora audacissimi, continuarono a dettare legge ben oltre le mura di Versailles.
Maria Antonietta resta ancora oggi una delle regine più discusse e affascinanti della storia. Amata e odiata, vittima e simbolo, seppe trasformare il proprio gusto in linguaggio di potere e identità. La sua fine, legata allo scandalo della collana di diamanti e agli eccessi percepiti dal popolo, ne fece il bersaglio perfetto della Rivoluzione francese. Eppure, se la storia la condannò, la moda non smise mai di celebrarla.
In fondo, ogni volta che un abito esagera, che una collezione osa, che un accessorio brilla più del necessario, c’è un po’ di Maria Antonietta che ritorna, sorridendo da dietro i pizzi di Versailles.
Cosa c’è da vedere: pezzi, abiti, collaborazioni
All’interno della mostra londinese oltre 250 pezzi, provenienti da collezioni private e sai musei di Parigi nonché dalla Reggia di Versailles, tra arredi, gioielli, abiti d’epoca ma non solo:
• Quadri e ritratti storici, tra cui il celebre ritratto con la rosa di Élisabeth Vigée Le Brun;
Il servizio di piatti in raffinata porcellana del Petit Trianon, luogo intimo della Regina dove invitava solo i suoi amici più stretti, con un delicato disegno di fiori blu. Molti dei pezzi presentati in questa mostra non sono mai usciti dalla Francia, come anche le deliziose sedute con gli splendidi tessuti originali.
• Lettere e documenti personali, che svelano il volto umano dietro l’immagine regale;
• Gioielli e accessori: spicca la spilla con fiocco di diamanti e perla, recentemente battuta all’asta, parte di una collezione privata e oggi visibile al grande pubblico e l’incredibile riproduzione della famosa collana di diamanti dello scandalo creata dai gioiellieri Charles Auguste Bohemere Paul Bassenge.
• Scarpe originali appartenute alla regina, provenienti dal Museo Carnevalet
• L’unico capo originale sopravvissuto: una camicia in lino indossata durante la prigionia alla Conciergerie, poco prima della ghigliottina. Un oggetto di grande valore simbolico, che testimonia la discesa da regina opulenta a donna vulnerabile.
Ma la mostra non è solo retrospettiva: una delle parti più stimolanti è la presentazione di abiti “neo-Maria Antonietta”, creazioni contemporanee che reinterpretano motivi, silhouette e spirito estetico settecentesco con un occhio moderno: collezioni provenienti dalle grandi maison di moda.
E qui si inserisce un altro elemento forte: la collaborazione con Manolo Blahnik, celebre stilista di scarpe reso ancor più noto anche attraverso la serie Sex and the City. Per l’occasione, Blahnik ha realizzato una capsule collection esclusiva in omaggio a Maria Antonietta: calzature decorate con sete pregiate, motivi rococò, fibbie gioiello, tacco alto e forme audaci. Ogni scarpa reca sotto la suola la firma “Marie Antoinette”, ad identificare la collezione esclusiva.
Questa collezione, disponibile in edizione limitata sia nei negozi che online, è andata praticamente sold out nel giro di poco tempo.
È interessante notare che questo non è il primo incontro tra Blahnik e Maria Antonietta: quando Sofia Coppola girò il film Marie Antoinette (uscito nel 2006), collaborò con Blahnik per alcune calzature ispirate all’epoca, realizzate con sete cangianti e fibbie vintage. Alcuni modelli di quella collezione furono esposti a Milano in una mostra dedicata allo stilista, e io stessa li vidi con entusiasmo, desiderando – almeno per un momento – possederne un paio.
Cinema e serie Tv
Maria Antonietta è una fonte inesauribile per il cinema nonchè per le serie tv, la più recente “ Maria Antonietta” creata da Deborah David. L’ultimo film dedicato a lei, Le Déluge, gli ultimi giorni di Maria Antonietta,scritto e diretto da Gianluca Jodice, si concentra sull’ultimo periodo della sua vita, mostrando non solo la regina ma la donna e la madre, al di là dell’immagine pubblica: l’aspetto più intimo e sofferto della famiglia reale, molto toccante.
Il film di Sofia Coppola del 2006 “Marie Antoniette” offrì una visione in chiave pop della regina e della sua vita di corte con musiche moderna con brani rock e pop ed inserimenti di accessori del nostro secolo come le famose scarpe “ All Star” contribuendo ad una visione meno drammatica, suscitando però molte critiche.
Lo shop della mostra
Alla fine del percorso espositivo, il boutique shop del V&A Museum regala ai visitatori un’esperienza irresistibile. È possibile acquistare oggetti ispirati alla mostra e alla regina, tra cui:
- borse e pochette in velluto, ispirate alle borsette settecentesche di Maria Antonietta;
- riproduzioni di gioielli e spille con perle e diamanti;
- stampe antiche, cartoline, tazze e accessori;
- souvenir legati alle scarpe, con bozzetti originali e disegni di Manolo Blahnik;
- e una collezione di gadget raffinati, per portare con sé l’eleganza del regno perduto di Versailles.
Victoria & Albert Museum
Cromwell Road, South Kensington, Londra, SW7 2RL
Aperta fino a domenica 22 marzo 2026
Da lunedì a domenica 10.00-17.45, venerdì 10-22
- Giorni feriali: £23,00
- Fine settimana: £25,00
(Sono previste riduzioni e si consiglia la prenotazione anticipata.)
Sito ufficiale:
Lascia un commento