Palazzo Odolfredi

Siamo nei territori del fiume Oglio, confine strategico fra il Ducato di Milano e la Serenissima, teatro di innumerevoli scontri per la definizione dei territori.

Percorrendo le lunghe distese di campi ci si trova davanti alla Torre di Tristano, figlio di Francesco Sforza, costruita a seguito dell’ultima battaglia del 1543 che ne definì i confini fra il ducato di Milano e Venezia, a fianco il bellissimo Palazzo Barbó che fu costruito circa un secolo dopo.

Oggi vi voglio parlare di Palazzo Odolfredi Tadini Botti, un piccolo gioiello ai più sconosciuto, residenza estiva degli Sforza, costruito da Adalberto marchese Pallavicino, teatro di feste bucoliche e battute di caccia ne diventa poi un’abitazione residenziale e viene abbellito con splendidi affreschi e cassettoni lignei a carena risalenti al 1400.

Sono le stanze della loggia a destar maggior interesse sono le splendide decorazioni a grottesche e il ciclo pittorico che decora a fascia la parte superiore delle pareti e che presenta disegni raffaelleschi riguardante la favola di Cupido e Psiche.

Ma non solo il nome di Raffaello viene qui menzionato. Ad abbellire queste stanze anche Leonardo da Vinci, il quale su richiesta di Beatrice d’Este, allora sposa Tristano, si occupa  del ciclo pittorico: un piccolo putto infatti che sorregge una delle travi quattrocentesche in realtà è frutto di Leonardo il quale disegno preparatorio oggi è conservato al museo di Vienna.

Una seconda sala e la loggia esterna si presentano anch’esse con la parte parietale ricoperta da grottesche e la parte alta racconta scene militari e paesaggi del territorio ancora oggi ben riconoscibili, quali infatti il ponte con loggia che una volta collegava il castello al fiume Oglio.

Di notevole interesse sono la loggia, anticamente chiusa con vetrate di grande pregio, portata in dote da Elisabetta Margherita Sforza figlia di Tristano e Beatrice D’Este, ormai perdute.

Sono invece ancora visibili i tre affreschi, tra i quali Castel Sant’Angelo di Roma , tributo a Caterina Sforza che, allora bambina di 10 anni, viene data in sposa al nipote di Papa Paolo IV, allora quarantottenne Girolamo Riario, il cui matrimonio viene celebrato nella sala di Amore e Psiche, dipinta proprio per l’occasione.

Alla morte del Papa, Caterina si rifugerà al Castel Sant’Angelo è da lì amministrerà e controllerà i soldati per la difesa dei suoi territori.

Alla fine del 1500 il palazzo diventa proprietà degli Oldofredi da Iseo, che se ne impossessano per tener sotto controllo i territori dell’Oglio e i traffici del mercato del sale: da non dimenticare che in quel periodo il fiume era un punto importantissimo per il commercio ed il controllo dei territori tra Cremona e Milano ed era molto conteso.

Oggi, purtroppo il Palazzo è in condizioni un po’ precarie ed ha perso parte delle sue bellezze a seguito di numerose famiglie che si sono susseguite nelle stanze ma ancora in grado di suscitare meraviglia.

Vi si tengono numerose mostre d’arte e spettacoli teatrali, il Palazzo è altresì visitabile e vi consiglio di seguire la pagina Facebook per essere sempre informati degli eventi.