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Prosegue l’appuntamento del martedì con la visita virtuale della mostra “Cesare Colombo. Fotografie I Photographs. 1952-2012”. Cesare Colombo ha affiancato al lavoro di ripresa, anche quello di ricerca e di analisi critica dell’immagine, con la curatela di importanti mostre e pubblicazioni.
Nel 1977 ha curato la grande esposizione L’occhio di Milano / 48 fotografi 1945-1977 alla Rotonda della Besana, che ha visto la partecipazione di migliaia di visitatori, riscuotendo un grande successo.
La mostra presentava le opere di fotografi attivi a Milano sin dal dopoguerra, dalle immagini delle macerie dei bombardamenti fino alle foto della fuoriuscita di diossina all’Icmesa di Seveso, favorendo non solo un raffronto di stili e linguaggi, ma anche la sottolineatura di emblematici passaggi storici.
Con la produzione della mostra alla Rotonda della Besana, il Comune di Milano volle proporre anche un nuovo metodo di intervento culturale – secondo quanto detto da Colombo nell’appassionata introduzione al catalogo – offrendo con le fotografie un campione di “memoria della città” e aprendo con i cittadini una discussione sui modi dello sviluppo urbano.
La grafica del catalogo era stata curata dallo Studio MID, del quale Cesare Colombo era stato collaboratore.
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Prosegue l’appuntamento del martedì con la visita virtuale della mostra “Cesare Colombo. Fotografie I Photographs. 1952-2012”. Cesare Colombo ha affiancato al lavoro di ripresa, anche quello di ricerca e di analisi critica dell’immagine, con la curatela di importanti mostre e pubblicazioni.
Nel 1977 ha curato la grande esposizione L’occhio di Milano / 48 fotografi 1945-1977 alla Rotonda della Besana, che ha visto la partecipazione di migliaia di visitatori, riscuotendo un grande successo.
La mostra presentava le opere di fotografi attivi a Milano sin dal dopoguerra, dalle immagini delle macerie dei bombardamenti fino alle foto della fuoriuscita di diossina all’Icmesa di Seveso, favorendo non solo un raffronto di stili e linguaggi, ma anche la sottolineatura di emblematici passaggi storici.
Con la produzione della mostra alla Rotonda della Besana, il Comune di Milano volle proporre anche un nuovo metodo di intervento culturale – secondo quanto detto da Colombo nell’appassionata introduzione al catalogo – offrendo con le fotografie un campione di “memoria della città” e aprendo con i cittadini una discussione sui modi dello sviluppo urbano.
La grafica del catalogo era stata curata dallo Studio MID, del quale Cesare Colombo era stato collaboratore.
La mostra, a cura di Silvia Paoli, con Silvia e Sabina Colombo, prevista dal 21 febbraio al 14 giugno, presso la Sala Viscontea del Castello Sforzesco, con allestimento di Italo Lupi, è temporaneamente chiusa al pubblico, a causa dell’emergenza sanitaria.
In attesa della riapertura, abbiamo dedicato questa rubrica settimanale alle immagini in mostra.
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